mercoledì 29 aprile 2020

Morale degli animali da sacrificio


Morale degli animali da sacrificio. «Abbandonarsi con entusiasmo», «immolarsi nel sacrificio» — sono queste le parole d’ordine della vostra morale, e lo credo bene che, come dite voi, «agite così in buona fede», c’è però il fatto che io vi conosco meglio di quanto voi non conosciate voi stessi quando la vostra «buona fede» riesce ad andare a braccetto con una siffatta morale. Dalla sommità di questa, gettate lo sguardo in basso su quell’altra arida morale che esige dominio di sé, rigore, obbedienza, perfino egoistica la dite voi. Ed è proprio così, voi siete sinceri con voi stessi, se non viva a genio, — essa non può andarvi a genio! Perché mentre vi abbandonate entusiasticamente e fate di voi stessi un olocausto, assaporate l’ebbrezza di sapere che siete ormai una cosa sola con il potente essere, sia esso un Dio o un uomo, al quale vi consacrate: vi crogiolate nel sentimento della sua potenza, che appunto di nuovo testimoniata da una vittima. In verità non sembrate tanto immolarvi, quanto, invece, trasmutarvi, col pensiero, in divinità e, come tali, godere di voi stessi. Tenendo conto di questo godimento, come vi sembra gracile e povera quella morale «egoistica» dell’obbedienza, del dovere, della razionalità! Essa non vi sta bene perché qui realmente ci si deve sacrificare e donare, senta che il sacrificante s’illuda di trasformarsi in un Dio, come vi illudete voi. Insomma, voi volete l’ebbrezza e la dismisura, e quella morale che voi disprezzate leva il dito contro l’ebbrezza e la dismisura: Io credo bene che vi resti scomoda!

Friedrich Nietzsche
da Aurora
aforisma 215