Morale degli animali da sacrificio. «Abbandonarsi con entusiasmo»,
«immolarsi nel sacrificio» — sono queste le parole d’ordine della vostra morale,
e lo credo bene che, come dite voi, «agite così in buona fede», c’è però il
fatto che io vi conosco meglio di quanto voi non conosciate voi stessi quando
la vostra «buona fede» riesce ad andare a braccetto con una siffatta morale.
Dalla sommità di questa, gettate lo sguardo in basso su quell’altra arida
morale che esige dominio di sé, rigore, obbedienza, perfino egoistica la dite
voi. Ed è proprio così, voi siete sinceri con voi stessi, se non viva a genio, —
essa non può andarvi a genio! Perché mentre vi abbandonate entusiasticamente e
fate di voi stessi un olocausto, assaporate l’ebbrezza di sapere che siete
ormai una cosa sola con il potente essere, sia esso un Dio o un uomo, al quale
vi consacrate: vi crogiolate nel sentimento della sua potenza, che appunto di
nuovo testimoniata da una vittima. In verità non sembrate tanto immolarvi,
quanto, invece, trasmutarvi, col pensiero, in divinità e, come tali, godere di
voi stessi. Tenendo conto di questo godimento, come vi sembra gracile e povera quella
morale «egoistica» dell’obbedienza, del dovere, della razionalità! Essa non vi
sta bene perché qui realmente ci si deve sacrificare e donare, senta che il sacrificante
s’illuda di trasformarsi in un Dio, come vi illudete voi. Insomma, voi volete
l’ebbrezza e la dismisura, e quella morale che voi disprezzate leva il dito
contro l’ebbrezza e la dismisura: Io credo bene che vi resti scomoda!
Friedrich Nietzsche
da Aurora
aforisma 215
da Aurora
aforisma 215