domenica 6 settembre 2020

Quel che ci possiamo permettere


Quel che ci possiamo permettere. Si può governare i propri istinti come un giardiniere e, cosa che sono pochi a sapere, si può coltivare i germi dell’ira, della pietà, del ruminio mentale, della vanità, in maniera tanto feconda e profittevole come un bel frutteto a spalliera; si può fare tutto questo col buono o col cattivo gusto di un giardiniere e, per così dire, alla maniera francese o inglese o olandese o cinese; si può anche lasciar comandare la natura e limitarsi a curare qua e là un pò di abbellimento e di pulizia; infine si può anche, senza la minima avvertenza e riflessione, lasciar crescere le piante nelle loro naturali condizioni favorevoli e svantaggiose, e permettere che ingaggino tra loro una lotta mortale sì, possiamo trovare una nostra gioia in questo rigoglio selvaggio, e proprio questa gioia è quello che vogliamo, anche se non va disgiunta dalla pena estrema. Tutto questo ci possiamo permettere: ma quanti sono a saperlo? Non credono, per lo più, a se stessi, come a compiuti dati di fatto definitivamente sviluppati? Non hanno grandi filosofi stampato il loro suggello su questo pregiudizio con la dottrina dell’inalterabilità del carattere?

Friedrich Nietzsche
da Aurora
aforisma 560