martedì 17 aprile 2018

NIETZSCHE FILOSOFO E POLITICO

NIETZSCHE FILOSOFO E POLITICO

Baeumler, Alfred

Edizioni di Ar, 2003

Alfred Baeumler fu il primo pensatore tedesco a dare di Nietzsche un’interpretazione politica: egli vide nella Germania ellenica, la raffigurazione eroica di valori primordiali, incarnati dalla Grecia arcaica. Baeumler misura la weltanschauungnietzscheana in relazione alla storia, al carattere germanico e al destino della cultura europea: egli individua nello spirito borghese l’elemento di scissione con l’identità e la civiltà originaria. Solo nel nuovo Stato elleno-germanico l’uomo avrebbe riconquistato la vera libertà, fatta di volontà, corpo, istinti e slanci alla lotta, finalmente libero dall’intellettualizzazione razionalistica. La filosofia della ‘volontà di potenza’, la filosofia dell’‘eterno ritorno’, raggiungono l’apice nella concezione dell’essere: l’essere come espressione dell’ordine e della giustizia del divenire. L’interpretazione nietzscheana di Baeumler si sintetizza nella formula:realismo eroico; il mondo come lotta incessante, nell’agone ritrovandosi l’unica legge e la sola giustizia adatta alla volontà di potenza. Agli antipodi, rispetto a questa visione della vita, si situano l’egualitarismo democratico, il cristianesimo e il pacifismo borghese.

196 pagine, 20 €

FRIEDRICH NIETZSCHE O DEL RADICALISMO AROSTOCRATICO

FRIEDRICH NIETZSCHE O DEL RADICALISMO AROSTOCRATICO

Brandes, Georg

Edizioni di Ar, 1995

Nel panorama della critica nietzscheana, il nome dell’intellettuale danese Georg Brandes non è fra i più noti, eppure la saggistica su Nietzsche inizia proprio con la sua serie di scritti e conferenze, qui presentati. La sua analisi del pensatore tedesco fu condotta sulla base della rivalutazione del ruolo delle grandi personalità, degli individui che fanno la storia; sul tema della ‘verità’ e del venir meno del fondamento oggettivo dei valori morali. Brandes sottolinea la visione nietzscheana dell’ascesa e della decadenza vitale, legate all’affrancamento dell’uomo dalla schiavitù di valori a lui esterni, che altro non sono se non la proiezione di istinti umani. Formazione e sviluppo della personalità, che non abbisognano di alcun ideale umanitario-umanistico, intendendo la vita come una peregrinazione nel deserto, costellato dalle rovine degli idoli. Secondo Brandes, Nietzsche ha valore di potenza liberatrice, che svincola dal culto paralizzante del passato; forza tesa alla formazione di “individui superiori”. Brandes aveva intuito che, la filosofia nietzscheana muove dal dominio dell’etica e dal problema dei valori morali per estendersi agli altri domini dello spirito; essa nasce dal concreto dell’esperienza psicologica e dalla sua critica, liberando l’uomo dall’adesione acritica alle ideologie sociali ed alle manie della pubblica opinione.