martedì 17 aprile 2018

FRIEDRICH NIETZSCHE O DEL RADICALISMO AROSTOCRATICO

FRIEDRICH NIETZSCHE O DEL RADICALISMO AROSTOCRATICO

Brandes, Georg

Edizioni di Ar, 1995

Nel panorama della critica nietzscheana, il nome dell’intellettuale danese Georg Brandes non è fra i più noti, eppure la saggistica su Nietzsche inizia proprio con la sua serie di scritti e conferenze, qui presentati. La sua analisi del pensatore tedesco fu condotta sulla base della rivalutazione del ruolo delle grandi personalità, degli individui che fanno la storia; sul tema della ‘verità’ e del venir meno del fondamento oggettivo dei valori morali. Brandes sottolinea la visione nietzscheana dell’ascesa e della decadenza vitale, legate all’affrancamento dell’uomo dalla schiavitù di valori a lui esterni, che altro non sono se non la proiezione di istinti umani. Formazione e sviluppo della personalità, che non abbisognano di alcun ideale umanitario-umanistico, intendendo la vita come una peregrinazione nel deserto, costellato dalle rovine degli idoli. Secondo Brandes, Nietzsche ha valore di potenza liberatrice, che svincola dal culto paralizzante del passato; forza tesa alla formazione di “individui superiori”. Brandes aveva intuito che, la filosofia nietzscheana muove dal dominio dell’etica e dal problema dei valori morali per estendersi agli altri domini dello spirito; essa nasce dal concreto dell’esperienza psicologica e dalla sua critica, liberando l’uomo dall’adesione acritica alle ideologie sociali ed alle manie della pubblica opinione.