giovedì 11 giugno 2020

L'Anticristo -| Friedrich Nietzsche

Il luogo maledetto dove il cristianesimo ha covato le sue uova di basilisco sia raso al suolo e atterrisca tutta la posterità, in quanto luogo nefando della terra. Vi si allevino serpenti velenosi.

mercoledì 10 giugno 2020

Non abbiamo bisogno di andare oltre


Se l’intelletto è di nuovo fuori gioco, allora non sarà accaduto nulla? In un tempo in cui l’arsenale delle macchine di morte, che non può più dominare ogni singolo intelletto, ha ricoperto con lividi sanguinosi il volto di tutto il pianeta e in breve avrà sterminato l’ultimo di tutti i generi di animali che non sono protetti per i combattimenti, dove le immense città ricoperte di filo metallico sembrano oasi sempre più insicure all’interno di un deserto che continua a espandersi sulla superficie della terra, nella quale la sopravvivenza dell’ ultimo albero della foresta vergine è solo ancora questione di pochi anni, dove l’umanità di una volta, l’umanità dei templi, dei culti, delle immagini divine, assassinata dai colpi della “civilizzazione” [Zivilisation], giace negli spasimi della morte e con essa sparisce tutto inarrestabilmente, anche se alcuni affaristi cercano di salvare ancora per un po’ di tempo le mummie nei musei e i libri illustrati in tale tempo un pensatore che sentiva e conosceva questo sentimento fin nel profondo ci dice che l’intelletto, quando sarà di nuovo estinto, avrà abbandonato il mondo come lo aveva trovato all’inizio: è un controsenso così orrendo che si debba dubitare dell’intelletto di questo pensatore, se si fosse così ciechi da non riconoscere in esso la “paurosa” violenza della cattiva volontà, che attenua il significato della profezia smascherante del veggente sui “falsi minuti della storia universale”, mentre egli li presenta come un gioco di prestigio superficiale e confuso che, per così dire, scivola veloce davanti alla realtà. E qui e là questa volontà emerge e manifesta attraverso Nietzsche i suoi terribili trionfi: «Hybris è oggi tutta la nostra posizione rispetto alla natura si dice in Genealogia della morale la nostra violentazione della natura con l’aiuto delle macchine e della tanto spensierata inventiva dei tecnici e degli ingegneri; hybris è la nostra posizione di fronte a Dio [...] hybris è la nostra posizione di fronte a noi; giacché eseguiamo esperimenti su di noi [...] e soddisfatti e curiosi dissertiamo l’anima tagliando nella viva carne».
Non abbiamo bisogno di andare oltre.

Ludwig Klages
Nietzsche e le sue conquiste psicologiche
Mimes, 2006
Pagina 224

giovedì 4 giugno 2020

Ma neppure nascondere le proprie virtù


Ma neppure nascondere le proprie virtù. Amo gli uomini che sono come acque trasparenti e che, per dirla con Pope, «lasciano intravvedere le impurità sul fondo del loro fiume». Ma anche per essi c’è pure una vanità, senza dubbio di rara e sublimata natura: alcuni di loro vogliono che si guardino appunto solo le impurità senza badare alla trasparenza dell’acqua che rende questo possibile. Nientemeno che Gotama Buddha ha ideato la vanità di questi pochi, con la formula: «Fate vedere alla gente i vostri peccati e nascondete le vate virtù ! ». Ma questo non significa dare un buono spettacolo al mondo è un peccato contro il buon gusto.

Friedrich Nietzsche