mercoledì 29 aprile 2020

I sedentari e i liberi

I sedentari e i liberi. Soltanto nel mondo degli inferi ci viene mostrato qualcosa del cupo sfondo di tutta quella beatitudine d’avventurieri, che circonda Odisseo e i suoi compagni come un eterna chiarità di mari, — di quello sfondo che poi non si dimentica più: la madre di Odisseo era morta di pena e di struggimento per il figlio suo! C’è chi è incalzato da un luogo all’altro, chi invece, mite e sedentario, ha il cuore a pezzi per questo: così è sempre! L’angoscia spezza il cuore a coloro cui tocca consumare l’esperienza dell’abbandono in cui è stata lasciata la loro idea, la loro fede, da colui che amavano maggiormente, — questo appartiene alla tragedia, di cui gli spiriti liberi sono protagonisti, e di cui talora sono anche coscienti! Debbono, anche per una sola volta, scendere tra i morti, come Odisseo, per alleviare la loro afflizione e acquietare la loro tenerezza.

Friedrich Nietzsche
da Aurora
aforisma 562