mercoledì 13 maggio 2020

Nietzsche e le sue conquiste psicologiche


Ludwig Klages
Nietzsche e le sue conquiste psicologiche
Mimes, 2006

Nietzsche, assieme a Bachofen e Goethe rappresenta un caposaldo del pensiero di Klages, come si evince facilmente dalle parole di Lòwith: «[...] l’opera di Nietzsche si scinde [per Klages] in due metà: la sua “conquista” positiva viene vista nel fatto che è una filosofia dell”orgiasmo”; il grosso errore nel fatto che essa vuole essere al contempo una filosofia della volontà di potenza».
A partire dall’antagonismo originario sussistente fra spirito e anima, la monografia di Ludwig Klages deI 1926 getta uno sguardo in profondità sull’opera del grande pensatore tedesco, riconducendo la complessità dei temi del suo pensiero a una prospettiva ermeneutica che,
esplorando i rapporti fra filosofia, psicologia, caratterologia ed estetica, ne esalta la capacità di visione globale e simbolica della realtà, dischiudendo così nuovi orizzonti di ricerca nel tempo presente.
Il tempo in cui l’apparato tecnico produttivo è individuato come la sintesi epifenomenica ma visibile del pervasivo Geist, che assorbe in sé, asservendole e potenziandole, tutte le volontà di potenza dei singoli soggetti.
Il tempo quindi in cui persino i credenti “unici stirneriani” o “superuomini nicciani” dirigenti del mondo sono trasformati in semplici grumi di energia che vengono spesi come combustibili dentro i motori di detto apparato e quindi tirano la volata al progetto finale del Geist: distruggere la vita sostituendola con l’artificiale. La via biocentrica verso cui da tempo punta l’indice Klages va semplicemente in direzione opposta.


Ludwig Klages (1872-1956), filosofo e psicologo tedesco è uno degli autori principali del primo Novecento europeo. E stato uno dei fondatori della moderna grafologia. In seguito si occupò di estetica, secondo una prospettiva nietzscheana. Le sue opera fondamentali sono Dell’Eros Cosmogonico (1922) e Lo spirito come antagonista dell’anima (1932).