domenica 15 febbraio 2009

Il Nazareno. Storia di un'utopia a fumetti

Paolo Vitti
Il Nazareno
Storia di un'utopia a fumetti
a cura dello studio d'arte "andromeda" - Trento
Supplemento a "La Melamatta"
Giornale Bimestrale, gennaio-febbraio 1982.

dalla
PREFAZIONE
“Padre nostro, che sei nei cieli, restaci . . . “. A Jacques Prevert non dovette risultare difficile liquidare il “lontano” Dio. Ma come si fa con Cristo, figura molto complessa, ma sicuramente terrena?

Paolo Vitti, con i suoi omini che sembrano ritagliati da una pera, ha voluto dirci, anzi disegnarci, la sua sulle vicende del Nazareno. Ne vien fuori un Cristo pronto a diventare Poverocristo, vale a dire un archetipo dell’uomo in lotta per una società migliore (ecco perché il Nazareno di queste striscie nasce a Betlemme, ma ricompare in varie epoche storiche, e soprattutto nella nostra). Ma non aspettatevi per questo un Cristo a tutto tondo, ubriacato dal suo compito storico di Redentore. E allora lo vediamo abbandonarsi alla battuta sarcastica (in croce esclama “Padre, sono già tre giorni che sono esposto, neanche fossi un Van Gogh”) o farsi prendere dal “privato” (“va a finire che con tutti questi chiodi mi becco pure il tetano”).

Insomma, un Cristo credibile, preso dalle cose concrete, degno figlio di quella Maria che, alla vista dei Re Magi, portatori di doni “inutili”, esclama “Nessuno di voi ha per caso dei pannolini?”. Un Cristo a cui, forse, manca soltanto la frequentazione di qualche sala con i video-games (la musica c’è già, come pure una natura sovrappopolata di gufi) per appassionare anche quei giovanissimi per cui il ‘68 è solo un numero pari.

Cos’altro dire? Che la Città del Concilio stenterà a riconoscere come suo questo fumetto. Ma è ormai tempo che i rappresentanti del Palazzo si abituino all’idea di produrre in loco, oltre all’ottimo Teroldego, anche le striscie graffianti, fricchettone, vagamente surreali di Paolo, in arte Vitti.

Lillo Gullo

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bibliografia a fumetti