sabato 20 maggio 2023

La valutazione dell'insegnamento pratico di Zarathustra

Nietzsche

The Ethics of an Immoralist

Peter Berkowitz

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La valutazione dell'insegnamento pratico di Zarathustra dipende dalla distinzione tra l'enorme significato che egli audacemente attribuisce alla sua nuova dispensazione e le ricorrenti battute d'arresto, l'auto-inganno e la miseria che dominano le sue avventure. C'è una discrepanza tra le affermazioni di saggezza di Zarathustra e la sua dimostrazione di comportamenti sciocchi, imprudenti ed isterici. C'è una sproporzione tra le sue speranze per un nuovo tipo di uomo e i suoi sfortunati sforzi per reclutare ed istruire i potenziali superuomini. C'è una disparità tra la libertà dal passato che annuncia come suo obiettivo e le limitazioni ineliminabili alla libertà contro cui inciampa mentre cerca di potenziare la volontà creativa per comandare il tempo. E c'è uno squilibrio fatale tra il peso che la dottrina dell'eterno ritorno può sostenere e il lavoro effettivo che gli assegna. Si tradisce Zarathustra, molto nello stile dei suoi adulatori, non distinguendo tra le sue seducenti affermazioni e i suoi effettivi risultati, le sue grandi promesse e i suoi veri successi.


La grande lacuna tra l'aspettativa e l'esperienza, la parola e l'azione, la teoria e la pratica che pervade Così parlò Zarathustra costituisce un indizio decisivo per il significato della dottrina di Zarathustra e la portata dell'opera di Nietzsche. Le conclusioni della teoria e le lezioni dell'esperienza convergono nelle avventure tragicomiche di Zarathustra. L'incoerenza che mina l'insegnamento di Zarathustra è, nella poesia filosofica di Nietzsche, amplificata, portata alla vita e infusa con un senso umano. Una conseguenza importante della decisione di Nietzsche di esplorare le questioni fondamentali della filosofia morale e politica attraverso il medium del dramma è quella di produrre una vivida immagine della disintegrazione del giudizio, della perdita di dignità, dell'allontanamento dai legami umani, del sacrificio dell'integrità intellettuale e della vittimizzazione da parte di un orgoglio insaziabile che risulta, indipendentemente dalla nobiltà fondamentale dell'impulso originale, quando la volontà è assegnata alla posizione di comando nell'anima. Va immediatamente aggiunto che la bancarotta del governo della volontà non sarebbe né vivida né convincente se non fosse per la coscienza intellettuale che spinge Zarathustra a farsi dio.


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