Daniel
Halévy
Vita
eroica di Nietzsche
Il
Borghese, 1974, Roma
Dalla
quarta di copertina.
Biografia,
storia filosofica, ritratto di un artista nel quadro del suo tempo, nei suoi
rapporti con la cultura, l’amore, la follia, la morte, questo libro è un’analisi
totale del fenomeno Nietzsche, frutto di cinquantanni di studio. Halévy,
infatti, nel 1892, è uno dei primi lettori di Nietzsche e il suo primo
traduttore. Nel 1909, pubblica Una vita
di Friedrich Nietzsche, che rimane un classico, cui si rifaranno tutti i
biografi e gli studiosi successivi, e che sarà il germe di questa nuova, grande
opera.
Quale
il filo conduttore che segue Halévy? Nietzsche è un autore difficile », egli scrive, « mascherato
più che rivelato da queste o quelle formule clamorose che fecero sussultare un
immenso uditorio, pronunciate quasi tutte negli ultimi mesi di vita, tormentati
dal delirio ». Ora, si tratta dì scoprire, al
di là delle formule, l’uomo vivo e il pensatore, e di rivelare il significato
di « una delle avventure più singolari ed eroiche che
siano mai state tentate nell’universo dello spirito ». Perciò Halévy combatte i luoghi comuni, del Nietzsche
pangermanista, nichilista e figlio dell’Ottocento, facendo rivivere in queste
pagine il filosofo-poeta che, per una miracolosa coincidenza, si trovò a
varcare le Alpi, in carrozza, a fianco di un vecchio che si chiamava
Giuseppe Mazzini, e che gli lasciò, come viatico, una massima di Goethe: « Per il bello, per il bene, per il vero, vivere
risolutamente ».